La principessa luminosa è uno spettacolo per coro a cappella, pubblico e luce. Ispirato al racconto The Light Princess di George MacDonald, la fiaba ripercorre le vicende di una principessa che, a causa del maleficio di una strega crudele, perde una parte di se stessa: la voce e la volontà di comunicare.
Smarrita nella sua stessa oscurità, la principessa incontrerà un principe, suo alter ego opposto e complementare, che farà da tramite verso un luogo rimasto a lungo sepolto. Il pubblico, situato nell’ambiente scenografico del Giardino, è parte stessa dell’interiorità della principessa e collabora, non solo con la sua presenza ma anche attivamente, al cammino per ritrovarne la voce perduta. Il coro, specchio emozionale della principessa, veste talvolta i panni della caotica brutalità della strega, talvolta quelli dei raffinati, ma un po’ goffi, cortigiani; altre volte ancora è la coscienza della principessa, la quale, trasfigurata in pensieri sonori e giochi di luce, avvolge il pubblico in un ambiente magico e rituale. I personaggi tradizionali della fiaba quali Principe, Principessa e Strega concorrono a mettere in scena un dramma esistenziale profondo, senza però indugiare nell’angoscia o nella tristezza che il dramma porta con sé: l’ambiguità delle emozioni trova il suo spazio, letteralmente e metaforicamente, nelle cangianti sfaccettature della musica, riscoprendo al suo interno la possibilità di un delicato ma potente equilibrio armonico.
Lo spettacolo parla ad un pubblico di ogni età e di ogni provenienza linguistica: non c’è narrazione, tutto è rappresentato. La principessa luminosa può essere apprezzato a tutti i livelli, da quelli più immediati dell’incanto fiabesco e prodigioso a quelli più nascosti, dove si intrecciano archetipi psicologici e letterari, citazioni musicali, esperienze di vita.
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