Coro G
Carlo Pavese, direttore
Il 5 febbraio 1916 nasceva a Zurigo il Cabaret Voltaire. Per alcuni mesi vi si esibirono musicisti, poeti, attori, pittori e ballerini, fuggiti nella Svizzera neutrale dalla guerra che infuriava in tutta Europa. Da quel gruppo di artisti internazionali e dissacranti nacque il primo manifesto DADA.
Il dadaismo non fu un progetto né una corrente artistica, né una filosofia dell’arte. Eppure la loro attività si è tradotta nella creazione di nuovi codici espressivi, e in sostanza di una nuova arte vitale e provocatoria. Anzi che distruggere l’arte, i dadaisti ne hanno per certi versi reso possibile la sopravvivenza in un mondo sempre più in guerra con sé stesso.
Cento anni dopo il Coro G e il suo direttore Carlo Pavese si propongono di ricreare le atmosfere da cui nacque l’avventura dadaista in una performance sperimentale che vedrà la contaminazione di diverse forme artistiche e il coinvolgimento del pubblico.
Programma inDADAcativo
Lars Edlund Scherzo
Sylvano Bussotti Per 24 voci adulte o bianche (da 5 frammenti all’Italia)
Arvo Pärt Solfeggio
Thomas Jennefelt Villarosa sarialdi
Carlo Pavese Amor
Improvvisazioni
Specifiche tecniche
La performance si svolge preferibilmente in un ambiente flessibile dove pubblico ed esecutori possono spostarsi e mescolarsi. E’ apprezzata l’eventuale presenza di un vecchio pianoforte verticale scordato e di altri oggetti sonori peculiari.
Su richiesta potrà essere inviato materiale video e audio di precedenti performances.